Riprendiamo il discorso sulle tipologie di contratto per progetti medio piccoli (qui la prima parte) prendendo in considerazione il modello “time and material” (T&M).
Il T&M è quel tipo di contratto con cui il cliente paga in base al tempo di presenza (o utilizzo) delle risorse umane impiegate e al consumo di materiali.
Non è molto utilizzato per i piccoli progetti ma ha un certo fascino, soprattutto nei seguenti casi.
- Il committente vuole flessibilità e controllo nella gestione dei tempi di sviluppo e nelle modalità di lavoro; funziona bene quando il cliente ha le competenze necessarie per la conduzione del progetto sia dal punto di vista dei requisiti che da quello della gestione delle persone.
- Le funzionalità da realizzare non sono del tutto definite.
- Il progetto deve iniziare in tempi molto brevi; spesso per motivi di politica aziendale o esigenze finanziarie.
Il problema fondamentale del T&M è che il rischio è fortemente sbilanciato dal lato del cliente.
- Occorre una gestione molto accurata dei tempi e dei costi che, oltre a essere difficile da ottenere, richiede l’impegno di personale qualificato. La prassi di delegare l’attività di controllo al fornitore semplifica la gestione ma rientra nel noto caso della “volpe a guardia del pollaio”.
- Il fornitore non ha alcun interesse a contenere i costi.
- Se si riesce a contenere i costi, tipicamente imponendo un tetto per intervallo di tempo, la durata del progetto si allunga a piacere (del fornitore).
La combinazione peggiore è quella di utilizzare il T&M delegando in toto al fornitore la gestione del progetto.
Insomma, per lo sviluppo personalizzato di piccoli e medi sistemi di gestione delle informazioni anche questa non pare una buona soluzione; nella prossima puntata esploreremo un altro approccio.