Come fare una presentazione efficace

Una presentazione a diapositive, realizzata per esempio con PowerPoint, costituisce da sempre un’ottima occasione per attirarsi l’amore incondizionato del pubblico. Vediamo insieme come con pochi e semplici consigli. Seguiteli e otterrete dal vostro pubblico sempiterna stima!

Siate prolissi: la gente adora ascoltare lunghi discorsi ed è per quello che accorre appena sa che c’è una presentazione; possibilmente usate sempre lo stesso tono, senza inflessioni, in modo da cullare il pubblico e facilitare il lavoro di Morfeo.

Presentate molti concetti: non importa se la maggior parte delle persone è in grado di assimilarne solo cinque o sei; voi propinate decine e decine di messaggi, così ci saranno più probabilità che almeno uno entri in quelle zucche vuote.

Scrivete fitto e con caratteri piccoli: se quelli seduti in fondo alla sala non vedono, peggio per loro; la prossima volta si siederanno in prima fila. Se scrivete abbastanza piccolo, non vedranno nemmeno quelli in prima fila, che sicuramente erano quelli che si erano seduti in fondo la volta precedente.

Coerentemente con quanto sopra, fate più diapositive possibile: accumulatene almeno un centinaio. Potrete così movimentare la presentazione continuando a premere il tasto per passare alla diapositiva successiva. Il migliore effetto si ottiene quando il pubblico rimane ipnotizzato dall’effetto quasi stroboscopico del continuo cambio di schermata. Per prudenza, assicuratevi prima che non siano presenti epilettici.

Siate criptici, confusi e nebulosi: lasciate molti sottintesi, usate sigle e abbreviazioni sconosciute; se spiegate tutto, togliete quell’aura di mistero e magia che conferisce fascino alla vostra opera d’arte. Il pubblico non deve capire ma rimanere perplesso: solo così lo porterete davvero a riflettere. Verificherete voi stessi di aver raggiunto l’obiettivo sentendo la gente all’uscita chiedersi “Ma che cavolo voleva dire?”.

Le presentazioni vanno lette, non spiegate: assicuratevi che l’intero testo del vostro discorso sia presente sulle diapositive; il vostro prezioso apporto è la lettura: leggetele tutte! Per gli spettatori sarà come avere un audiolibro. Qualcuno potrebbe osservare che, se vi limitate a leggere il testo, la vostra presenza (e la loro) sia inutile; non badategli, è tutta invidia. Comunque gli invidiosi alla seconda presentazione non si palesano più.

Utilizzate molti colori e differenti font: la gente adora vedere scritte arcobaleno e chiedersi il significato dei diversi colori e caratteri, come se fosse un gioco di cui trovare la soluzione; ancora meglio se alcune combinazioni si leggono a fatica. Se poi la sala è immersa nel buio, niente di meglio di un bello sfondo bianco per abbagliare il pubblico.

Usate più che potete animazioni e suoni: è bello parlare mentre il pubblico osserva a bocca aperta le diapositive scorrere con effetti mirabolanti, piovendo dal cielo, roteando a spirale, saltellare a destra e a sinistra con accompagnamento di trilli di campanelle ed esplosioni. Tutti resteranno colpiti dalla vostra abilità e vi chiameranno “mago”.

Inserite immagini e clipart che vengono fornite dal programma di presentazione, possibilmente quelle che avete visto usare più spesso da altri, senza cercarne di nuove o originali; se tutti le usano ci sarà pure un motivo; in più, risparmierete tempo e servirà a far capire ai vostri fan che siete uno di loro.

Fate lunghi elenchi puntati nella stessa diapositiva: ogni elenco deve contenere almeno una decina di voci. Alla terza voce magari alcuni avranno già dimenticato a che cosa si riferiva l’elenco, ma voi tirate dritto.

Non seguite un ordine fisso: la migliore impressione si ottiene correndo avanti e indietro per le diapositive come un topolino in un labirinto, magari dicendo “mi sembra di averlo scritto nella prima, anzi, no, nella 5, ah, ecco, la 7, proprio come vi stavo dicendo nella 2” ecc.

Mostratevi impacciati, nervosi e indecisi: il pubblico si commuoverà; tenete le mani in tasca e fissate le vostre scarpe mentre mormorate come se stesse parlando tra voi; se riuscite anche a balbettare e a sudare saranno tutti con voi. In alternativa, cercate almeno di schiarirvi spesso la voce e di iniziare ogni frase con “Eeehhh, ehm, ah, dunque” e di finirla con “Ok? Ci siamo capiti, no? Chiaro, vero?”.

Procuratevi un puntatore laser e usatelo compulsivamente anche quando non avete alcunché da indicare: il pubblico si divertirà a fissare quel puntino rosso che si muove nervosamente sullo schermo come i mirini delle forze speciali su un branco di terroristi. Quando non state indicando qualcosa, agitatelo in direzione della platea: fa tanto concerto rock e potrete al contempo curare diverse malattie dell’occhio.

Osservate le reazioni del pubblico: se notate che alcuni se ne vanno, altri dormono e i rimanenti vi fissano con aria sconcertata, è fatta!