Telefono senza fili

“Come sarebbe stata diversa la storia di Romeo e Giulietta se avessero avuto un telefono!”
Isabel Allende

I meno giovani ricorderanno certamente che il gioco citato nel titolo ci veniva puntualmente propinato quando si era riuniti con una decina di altri fanciulli.
Tutti ci siamo chiesti quale fosse il reale intento didattico. I pochi che hanno avuto il piacere di cimentarsi nella realizzazione di progetti software l’hanno capito anni dopo: quando la comunicazione necessaria per definire i requisiti e ottenere il riscontro degli utenti passa da troppi soggetti immancabilmente l’informazione si degrada.
Gli osservatori più attenti avranno notato che spesso non si tratta di un semplice degrado ma, come nel gioco, a ogni passaggio l’informazione è soggetta a una trasformazione, poiché ognuno cerca di dare un senso a ciò che non capisce reinterpretandolo secondo le sue conoscenze, competenze e convenienze.
Nel caso dei progetti software non è raro assistere alla mutazione di un verbo che da condizionale si trasforma in futuro semplice e, non di rado, in indicativo presente: (il sistema potrebbe/potrà/può).
La prima, istintiva, soluzione è formalizzare la comunicazione e accrescere il quantitativo di carta circolante; al contrario, la via da percorrere è quella di ridurre la lunghezza della catena di comunicazione.
Ciò è impossibile più spesso di quanto si creda; i motivi sono principalmente due:

  • Le tipologie di soggetti con cui il team di sviluppo deve interagire sono troppe, quindi vengono sostituite, del tutto o in parte, da uno o più intermediari. In questo caso è fondamentale ricordare, e far presente a tutti i soggetti coinvolti, che esiste un concreto rischio di lavorare su requisiti errati o incompleti. Si può ridurre il rischio realizzando il software in modo incrementale, attraverso frequenti rilasci che consentano agli utenti di verificarne al più presto le funzionalità.
  • La struttura organizzativa e le politiche interne del cliente impongono una lunga catena di comando di cui ogni elemento sente il diritto/dovere di dare autonomamente il proprio contributo. In tali condizioni, non solo è difficile identificare gli errori nei requisiti ma è anche complesso correggerli, poiché ogni modifica comporta percorrere nuovamente l’intera catena.
    In questo caso si può optare per il male minore, suggerendo la nomina di uno o due intermediari oppure proponendo che l’identificazione degli obiettivi del progetto e la definizione delle funzionalità avvengano con riunioni dell’intera catena di comando.

In sostanza l’effetto “telefono senza fili” non è un problema completamente superabile, proprio perché si manifesta nell’area della comunicazione che, quando è imbrigliata in regole troppo rigide, perde la sua naturale funzione di guidare il progetto verso gli obiettivi desiderati.